Lambda, il comitato provinciale di Arcigay a Piacenza, ha organizzato un corteo contro l’omobilesbotransfobia sabato 14 maggio 2022. La manifestazione ha preso il via ai Giardini Margherita per chiudersi sul Facsal dopo le tappe in Piazza Duomo e Piazza Sant’Antonino. Una partecipazione numerosa e importante, con molti contenuti e significati.
Tra gli interventi anche quello di Arci che riportiamo di seguito:
L’associazione Arci è da sempre vicina alla comunità LGBTQ+ nella difesa della libertà di esprimersi e vivere le relazioni con naturalezza e spontaneità.
Il livello di civiltà di una società si può misurare da diversi elementi, sicuramente da come vengono trattate le presunte minoranze. E se consideriamo che ancora oggi accadono gravi episodi di discriminazione, emarginazione e violenza, per motivi di orientamento sessuale e/o identità di genere, possiamo dire che la nostra società non ha raggiunto il livello di civiltà che ci aspettiamo.
È profondamente ingiusto che una persona si senta sbagliata a causa di un clima diffuso di ostilità, se non addirittura di un clima violento. È giusto scendere nelle strade, andare nelle piazze e manifestare; chiedere uguaglianza e rivendicare il diritto di essere come si è.
La famiglia? Mi viene da ridere… La famiglia tradizionale viene evocata come modello unico dagli esponenti della retroguardia culturale. Ma non c’è una famiglia: ce ne sono tante. E hanno tanti problemi: il lavoro, la casa, ecc. Ma non certo il genere o l’orientamento dei suoi componenti.
La battaglia della comunità LGBTQ+ deve essere la battaglia di tutti, di tutte le persone che hanno a cuore il tema dei diritti civili. Per tutti, a prescindere da identità di genere e orientamento sessuale, invochiamo sicurezza e benessere grazie a leggi contro l’odio della discriminazione.
Mi piace chiudere citando Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita. Dalle Lettere luterane:
1. “I più adorabili di tutti sono quelli che non sanno di avere diritti”.
2. “Sono adorabili anche quelli che pur sapendo di avere dei diritti, non li pretendono”.
3. “Sono abbastanza simpatici, poi, quelli che lottano per i diritti degli altri”.
Noi tutti, quindi, dobbiamo sapere di avere dei diritti, dobbiamo pretenderli e dobbiamo lottare per i diritti degli altri. Perché se vengono lesi i diritti dell’altro, vengono lesi anche i miei. Ed è un mio dovere difendere i diritti dell’altro.
L’Arci c’è.
Piero Verani
Consigliere provinciale Arci Piacenza